Made in Italy è un progetto che nasce nel 2021 da un’idea dell’imprenditore, nonché esperto di comunicazione, Roberto Santori, fondatore di Made in Italy Community. Dopo aver fatto sosta in sei città italiane, Made in Italy approda a Barcellona come prima tappa all’estero nella briosa cornice di IED Barcelona: una vetrina organizzata dalla Camera di Commercio italiana del luogo con il benvenuto istituzionale di Emanuele Manzitti, console generale d’Italia nella città di Gaudì, che ha dato il via a questo capitolo del roadshow dal titolo “L’Italia dell’ingegno e dell’eccellenza nel mondo”.
“Le aziende italiane sono accolte ovunque per la creatività, per l’ingegno, per la precisione. Ma pecchiamo in altri contesti, perché il nostro DNA non ci porta a fare squadra, a fare sistema, siamo molto individualisti. L’obiettivo è, dunque, aiutare le imprese a raccontarsi perché spesso la narrazione negativa, peggiorata dalla politica, fagocita anche le eccellenze che possiamo esprimere” spiega Santori, che parte proprio dalla capitale della Catalogna per iniziare a mostrare come il Made in Italy sia in grado di generare benessere sociale ed economico, anche oltre i confini nazionali.
Perché allora in Italia si trascura di parlare delle proprie eccellenze?
Ambassador e moderatrice della tavola rotonda, la giornalista Patrizia La Daga ha tenuto le fila del dibattito che ha accompagnato la tappa catalana del roadshow. Un confronto interessante, anche per rispondere a questa domanda, che ha aperto le porte ad un viaggio tra tradizione e innovazione, basato sia su dati statistici che su esperienze di vita vissuta di aziende come Aboca Espana, EssilorLuxottica, Illycaffè ed Irsap Ibérica.
L’indagine di scenario sul Made in Italy ha confermato con i suoi risultati, presentati da Cinzia Paterlini, Customer Insight Director di Teleperformance, che il prodotto fatto in Italia è riconosciuto come esclusivo e persino come status symbol, avvalorato anche dalla sostenibilità del processo produttivo. Ma non è tutto: l’88% degli italiani si dichiara disposto a sborsare il 20% in più per aggiudicarsi il Made in Italy, con picchi di disponibilità che salgono fino al 22% in alcune regioni come la Puglia. Parlando di mercati mondiali, a enfatizzarlo di più è quello oltreoceano degli Stati Uniti. Per quanto riguarda invece i settori più identificativi del Made in Italy, per il consumatore sono la gastronomia ed il food and wine, seguiti da moda e abbigliamento.
Nel filo rosso della condivisione dell’eccellenza, i direttori generali Salvatore Gargano, Antonio Nemola, Javier Valle Goyanes, e il direttore Alberto Prelez, rispettivamente di Aboca España, EssilorLuxottica, Illycaffè ed Irsap ibérica, dopo un excursus sulle rispettive aziende, hanno riflettuto sulle sfide che le maestrie italiane si trovano ad affrontare oggi. Spunti di confronto fra interlocutori che parlano la stessa lingua, per fotografare lo stato dell’arte e per immaginare lo scenario che verrà. Tutti hanno convenuto su un punto: si possono, e anzi di devono, definire eccellenze italiane anche quelle che operano dall’estero.
Una tavola rotonda ricca di aneddoti quella di Made in Italy Community in cui si è passati dalle incontaminate colline toscane di Aboca alla zona del bellunese, dove Leonardo Del Vecchio ha inventato il distretto di eccellenza dell’ottica italiana, passando per Trieste, dove Francesco Illy ha fondato negli anni ’30 una piccola torrefazione con un ambizioso obiettivo, ovvero valorizzare al meglio cacao e caffè che giungevano da tutto il mondo. E restando nell’Italia del nord, Irsap che scalda tante abitazioni nello stivale e nel mondo con i suoi radiatori, la più giovane delle aziende che ci hanno accompagnato in questa giornata, nata quasi per caso in un’officina da due amici, Livio Zen e Orazio Rossi, una sessantina di anni fa.
Anche noi di BBLTranslation seguiamo la filosofia di questa Italia dell’ingegno che tanto piace nel mondo, ed è per questo che ci identifichiamo come un’eccellenza italiana, anche se la nostra sede legale si trova in Spagna. La nostra fondatrice Barbara Beatrice Lavitola ha iniziato questa attività d’impresa a Milano, la sua città, vive fra Spagna e Italia e assiste i suoi clienti italiani di sempre, affiancandoli con quelli internazionali. Gli ingredienti sono formazione e creatività, voglia di eccellere e ricerca della soluzione su misura per il cliente, in termini di qualità e di sostenibilità. In quanto al team, anch’esso è ricco di professionisti italiani e completato da traduttori proveniente da tutta Europa. La nostra comunicazione aziendale, e la scelta delle sue parole con il loro ventaglio di sfumature, non poteva che essere seguita da Claudia Chiari, un’esteta con una spiccata predilezione per l’eccellenza in tutte le sue forme e contenuto, scrittrice e direttrice editoriale.
Un sentito grazie a Roberto Santori per avere creato #MadeinItaly ed aver acceso così un riflettore su di noi eccellenze italiane all’estero, alla Camera di Commercio italiana a Barcellona per l’organizzazione, e a IED Barcelona per averci accolto nella loro vibrante location.