Come evitare gaffe nelle traduzioni

http://www.finanzaediritto.it/articoli/come-evitare-gaffe-nelle-traduzioni-finanzaediritto-it-in-collaborazione-con-bibielle-global-translations-lancia-una-nuova-rubrica-intitolata-%E2%80%99lost-(and-found)-in-translation%E2%80%99-10603.html

La letteratura diplomatica è ricca di gaffe causate dal passaggio da una lingua all’altra. Non ultima quella del Ministero dell’Università e della Ricerca italiana (Miur) che lo scorso febbraio è inciampato rozzamente in un errore di traduzione dalla lingua di Dante a quella di Shakespeare facendo diventare un panegirico sul formaggio (l’espressione era “dalla pecora al pecorino”) un’esplicita e volgare allusione sessuale. Uno scivolone che appare ancora più grossolano in quanto compiuto dall’Ente pubblico deputato alla formazione. Eppure anche l’universo professionale non è esente da possibilimisunderstanding, particolarmente delicati quando si ha a che fare con documenti legali. Al di là della figuraccia, la posta in gioco in questi casi può diventare molto più alta.Ma allora come orientarsi nell’affascinante, ma multiforme mondo delle traduzioni? Family Office e il quotidiano onlineFinanzaeDiritto.it hanno deciso di dedicare a questo attualissimo tema un’apposita rubrica curata da un esperto e ispirata al titolo di un lungometraggio cult degli ultimi anni: “Lost (and found) in Translation”.Con questa rubrica intendiamo guidare il lettore/fruitore  verso una maggiore comprensione di tutto ciò che sta dietro a un servizio di traduzione. Come istruire le agenzie di traduzione affinché ci diano quello che cerchiamo? In qualità di committenti, come dobbiamo proporci?

È questa la prima puntata dell’indagine redazionale condotta da Family Office nel mondo dei professionisti per comprendere quale sia il ruolo da loro attribuito alla traduzione e quale esperienza diretta abbiano con il passaggio da un idioma all’altro. Prendendo spunto dalle risposte degli intervistati, Barbara Beatrice Lavitola – Amministratore Unico di Bibielle Global Translations, SL – propone consigli e suggerimenti pratici per superare lo scoglio di considerare la traduzione come un mero atto meccanico, circoscritto alla letteralità. E per scoprire quanto sia importante il ruolo attivo del cliente verso l’agenzia di traduzioni per indirizzarlo e ottenere il miglior risultato possibile. «Perché il prezzo di una traduzione – rammenta Barbara Lavitola – è il costo per cogliere un’opportunità».
A inaugurare questa nuova rubrica è stata l’Avv. Marina SantarelliPartner dello Studio Legale Pavia e AnsaldoResponsabile del contenzioso.
Avvocato Santarelli, avendo costanti rapporti con l’estero, ha mai avuto problemi con le traduzioni? Si sono mai verificati episodi particolari di gaffe o misunderstanding? Avv. SantarelliCerto! É capitato di recente di avere un contenzioso su un contratto in doppia versione (tedesco/italiano): incomprensibili entrambi e evidentemente scritti da soggetti non padroni in nessuna delle due lingue, con il risultato di avere clausole di difficile interpretazione. Veri e propri misunderstandings in traduzioni per fortuna no.

Barbara Lavitola: Sono frequenti i casi in cui il testo di partenza abbia già dei problemi intrinseci quanto a chiarezza espositiva, corretto uso della grammatica e della terminologia e non sono rare le circostanze in cui la traduzione si riveli un testo migliore dell’originale. Un buon traduttore cerca di rendere il suo scritto chiaro e comprensibile al lettore, preservando integralmente i contenuti dell’originale, ma apportando  migliorie al testo che sta redigendo, perché “anche l’originale era fatto male” non è una scusa alla quale ci si può aggrappare nel momento in cui stiamo vendendo il nostro servizio in qualità di professionisti. Nel caso in cui l’originale non permetta di procedere in questa direzione o denoti gravi errori che impedirebbero una corretta traduzione, è a discrezione del traduttore se rifiutare l’incarico oppure instaurare un efficace rapporto di comunicazione con il cliente in modo da ricevere risposte pertinenti riguardanti dubbi o ambiguità che si riscontrano durante il processo di traduzione. Quando leggete un testo tradotto,  non vi piacerebbe che dia l’illusoria sensazione di essere l’originale? È anche a questo che, come clienti e fruitori di traduzioni, dovete puntare. Se in economia Smith parlava di “mano invisibile”, in traduttologia dovete andare a cercare il “traduttore invisibile” (quello descritto da Lawrence Venuti inL’invisibilità del traduttoreuna storia della traduzione) capace di produrre testi scorrevoli, privi dell’asprezza del passaggio da una lingua all’altra.
Quali sono secondo lei tre requisiti necessari per ottenere una buona traduzione?

Avv. Santarelli: Forse ne bastano 2. Essere madrelingua nella lingua in cui si traduce, avere specifiche competenze/esperienza nella materia oggetto di traduzione. La terza non dipende dal traduttore, ma dall’autore del testo da tradurre: la chiarezza espositiva, il che evidenzia la capacità del traduttore di comprendere testi non lineari e periodi involuti.La traduzione è fondamentale. È importante per i clienti sia cogliere direttamente la portata dei fatti / argomenti prospettati dalle controparti sia verificare che la ricostruzione dei fatti operata nelle difese predisposte nel loro interesse sia corretta e che le informazioni e gli eventuali dati tecnici siano stati adeguatamente riflessi.
Barbara Lavitola: In traduzione, come in tanti altri campi, non vi è un requisito principale e altri secondari. Le tre qualità di un traduttore vanno di pari passo e devono essere tutte presenti simultaneamente. L’ essere madrelingua nella lingua di destinazione è assolutamente un requisito fondamentale e imprescindibile nel momento in cui ci accingiamo a svolgere un lavoro di traduzione in maniera professionale ma l’essere in possesso delle competenze specifiche nella materia oggetto di traduzione segue a stretto giro in ordine di importanza. In ambito legale, ad esempio, la diversità dei sistemi legislativi rende difficile la resa di alcuni concetti poiché un particolare sistema legislativo può non avere corrispondenti in altri sistemi. Molto spesso accade che un concetto particolare può esistere in due sistemi differenti e riferirsi a realtà completamente distinte. Porto l’ esempio dell’utilizzo di nozioni astratte come «contratto», contractcontrat, «proprietà», propertypropriété, «fatto illecito», tortfait illicite, e simili: ognuna di queste espressioni è caratterizzata nei dettagli da una differente disciplina giuridica in base al sistema di appartenenza e perciò stesso esprime una nozione giuridica peculiare. Questa sfumatura è chiaramente visibile ad un esperto in giurisprudenza, ma risulterebbe alquanto ambigua agli occhi di un traduttore che non ha intrapreso studi giuridici. Come direbbero i nostri vicini d’oltremanica, last but not least, la perfetta comprensione della lingua di partenza, che spesso viene sottovalutata. Possiamo avere un’altissima padronanza della nostra lingua materna, ma se non capiamo cosa vuole dire l’originale, siamo punto a capo. L’obiettivo finale sono la comprensione del lettore e la trasmissione corretta del messaggio originale. Se il madrelingua possiede tutti i requisiti di cui sopra, allora è la scelta perfetta per il nostro lavoro di prima qualità. Ma se il madrelingua è carente di uno dei 3 requisiti che fanno di un traduttore un professionista, forse è meglio una traduzione di un non madrelingua (ovviamente con un alto livello di quella lingua straniera) che, almeno così, riuscirebbe a comunicare il messaggio dell’originale. 
Vi affidate a una società esterna oppure avete internamente una struttura che fa capo alle traduzioni?

Avv. SantarelliSi procede sia ricorrendo a risorse interne sia esterne, dipende dalle situazioni e dalle quantità. Se ci si affida ad un traduttore esterno, è sempre bene procedere ad una rilettura da parte di un professionista.Barbara Lavitola: Concordo pienamente con l’Avv. Santarelli quando afferma che le traduzioni date ad un traduttore esterno devono essere rilette. La nostra boutique di traduzioni ha voluto ovviare a questa necessità sin da subito, facendo svolgere le traduzioni in campo legale direttamente da avvocati. Ci capita spesso di avere a che fare con contratti EPC del campo fotovoltaico. In questo caso, gli esperti che mettiamo “in gioco” sono due: un avvocato per la parte legale ed un ingegnere in campo fotovoltaico per le parti tecniche, in più, ovviamente, un revisore esterno. Arrivando così a tre, il numero perfetto. Di primo acchito, le agenzie di traduzione possono apparire più costose, ma la ragione va ricercata nelle prestazioni aggiuntive che offrono al cliente (ricerca dello specialista più idoneo al tipo di lavoro in concreto, gestione del progetto, controllo della qualità, DTP, etc. ) che aiutano a risparmiare tempo e denaro.
Presente anche sulla rivista Family Office
Alessia Liparoti 



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